30 giugno 2008

MICHELE SACERDOTI SUL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI MILANO


 La cartina seguente tratta dal numero 2 della pubblicazione del Comune Milano verso il suo futuro indica in rosso le aree da densificare, in bianco quelle da lasciare a verde, in blu quelle già costruite.

 Intervento di Michele Sacerdoti al dibattito: Piano di Governo del Territorio: quale Milano ci aspetta
del 30/6/08

Il Comune di Milano sta preparando il suo Piano di Governo del Territorio e contemporaneamente la Provincia sta adottando il suo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.
I due piani entrano in contatto per le aree agricole, la cui definizione spetta alla Provincia, uno dei pochi poteri di pianificazione che sono vincolanti per i Comuni in base alla legge urbanistica regionale 12/2005.
I Comuni devono dare un parere non vincolante sul piano della Provincia prima che questo venga adottato e quindi hanno discusso con la Provincia per togliere dalle aree agricole terreni non più coltivati da rendere edificabili.
Il Comune di Milano e pochi altro hanno rifiutato qualunque dialogo, chiedendo semplicemente di non prevedere aree agricole nel loro territorio.
Il motivo addotto dal Comune di Milano è che vuole inserirle nei terreni da perequare e che le aree agricole non sono perequabili in base alla legge regionale.
Che cos’è la perequazione urbanistica ? E’ una norma che consente di assegnare a queste aree un indice di edificabilità che può essere spostato sulle stesse o altre zone, eventualmente concentrandolo; il valore di questi terreni dipende dall’indice ma diventa sicuramente superiore al valore di terreno agricolo, attualmente circa 100 euro al metro quadro.
I terreni la cui edificabilità viene spostata su altre zone possono essere acquisiti gratuitamente dal Comune di Milano per trasformarli in parchi pubblici o aree da assegnare a aziende agricole.
L’indennizzo del proprietario (soprattutto Ligresti, Cabassi e Cooperative) è determinato dalla vendita di questi diritti volumetrici ad altri operatori o a se stessi per costruire in altre zone della città.
La Giunta Provinciale ha deciso venerdì scorso che 20 milioni di aree agricole del Parco Sud nei confini del Comune di Milano non vengono compresi nelle aree agricole non perequabili ed il loro destino è affidato al direttivo del Parco Agricolo Sud, presieduto dall’Assessore Brembilla, che deciderà quali resteranno agricole e quali saranno perequabili all’interno dei Piani di Cintura.
Sembra che il Parco Sud ha già raggiunto un accordo in questo senso con il Comune di Milano, in cui tutte le aree agricole saranno perequabili, definendo nel contempo quali aree saranno a parco pubblico, quali agricole e quali edificabili.
Come funzionerà la perequazione urbanistica a Milano ?
Il Comune deciderà un indice di edificabilità di base per tutto il territorio inferiore ad un indice minimo di edificabilità; per costruire i proprietari dovranno acquistare le volumetrie che gli mancano per raggiungere l’indice minimo. L’indice massimo sarà determinato zona per zona e sarà più alto nelle zone più servite dai mezzi pubblici.
Con 20 milioni di aree agricole perequabili, anche un indice base di 0,30 crea 6 milioni di mq di superficie costruibile, che può ospitare 200.000 nuovi abitanti.
L’obiettivo è di aumentare i residenti di Milano, densificando gli edifici in una città già tra le più dense d’Europa (7000 abitanti/kmq), nuovi residenti molto ricchi a causa dell’alto costo degli appartamenti ma stanchi da fare ogni giorno i pendolari su strade intasate. I ricchi a Milano, i poveri fuori.
Una parte delle volumetrie cadranno sui bordi del Parco Sud, in cui gli edifici avranno un grande valore grazie alla vista sul parco. Altre cadranno nelle aree ferroviarie e demaniali da dismettere (stazioni Romana, Genova, scali Farini, Lambrate, Greco, caserme, Tribunale, San Vittore, Ortomercato), sulla zone degli ippodromi di san Siro, in cui si creeranno zone verdi centrali e si costruiranno edifici intorno con vista sul parco, nei cortili delle case al posto di capannoni e garage, al posto di edifici esistenti da demolire.
Saranno sicuramente edifici molto alti per consentire grandi volumetrie in poco spazio e lasciare un po’ di verde alla base sopra i parcheggi sotterranei e all’ombra come abbiamo già visto nei progetti come Citylife, Porta Nuova, via Prati, via Ingegnoli, via Lomazzo ed altri, in cui il verde è sostanzialmente condominiale.
Gli attuali residenti si troveranno la vista sui grattacieli e non sul nuovo verde, che invece servirà per vendere ad un prezzo più alto i nuovi appartamenti.
Avremo probabilmente molto verde verticale ma non fruibile come quello orizzontale da tutti, ma solo dai ricchi proprietari, con molto consumo d’acqua per annaffiare le piante nei vasi e sopra i parcheggi.
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in linea con il PROGETTO DI DEMOLIZIONE DEL NOSTRO QUARTIERE

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